Tignole, falene e farfalle appartengono all’ordine dei lepidotteri. In inverno alcune si riposano, mentre altre volano per migliaia di chilometri verso sud. Dall’uovo al bruco, dalla crisalide alla farfalla: la metamorfosi è davvero sorprendente!
Nel mondo esistono oltre 150’000 specie di lepidotteri. In Svizzera sono presenti all’incirca 3700 specie. Tra queste non ci sono solo le colorate farfalle diurne, ma anche le falene (come nella foto) e le tignole (a volte chiamate anche tarme).
Le differenti specie di lepidotteri vivono in habitat molto diversi tra loro. Molte specie vivono nei prati, alcune invece preferiscono cespugli o boschi. Molte farfalle diurne amano i luoghi soleggiati.
La maggior parte delle farfalle si nutrono di nettare e linfa degli alberi che trovano in prati fioriti, pascoli e margini del bosco. La maggior parte delle farfalle succhia il nettare con una proboscide, che funziona come se fosse una cannuccia. Come le api, anche le farfalle contribuiscono all’impollinazione dei fiori.
I bruchi delle farfalle si nutrono di foglie.
Alcune specie, ad esempio il macaone, sono animali solitari. Altre specie, come ad esempio la farfalla monarca, migrano in grandi gruppi.
Lo sviluppo delle farfalle avviene in quattro fasi. Dopo 6-10 giorni, un bruco esce dall’uovo. A dipendenza della specie, vengono deposte da 50 a 3000 uova. I bruchi sono molto voraci e per crescere devono cambiare la pelle più volte. La fase del bruco, a dipendenza della specie, dura alcune settimane. Esistono delle specie che trascorrono anche l’inverno in questo stadio. In inverno riposano, ma in primavera ricominciano a mangiare. Poi si forma la crisalide (come nell’immagine). Il bruco si avvolge in un involucro all’interno del quale si sviluppa l’insetto alato. Questa trasformazione può durare da circa una settimana fino fino ad anche otto anni. Quando la trasformazione è completa, dal bozzolo escono le farfalle.
Da qualche anno, da noi ci sono sempre meno farfalle e altri insetti. La ragione principale è dovuta al fatto che i loro habitat (prati, cespugli, siepi) sono sempre più limitati oppure vengono utilizzati per l’agricoltura. Inoltre l’aumento dell’illuminazione artificiale è un problema per le farfalle attive di notte, le falene. Infatti, attirate dalla luce, perdono il senso dell’orientamento e rischiano di morire per sfinimento.
In diverse regioni della Svizzera ci sono dei gruppi di volontari del WWF che s’impegnano attivamente per i piccoli, ma importantissimi, habitat. I volontari, per esempio, costruiscono o ripristinano mucchi di legna o muretti a secco oppure piantano delle siepi.
Se hai un giardino, chiedi hai tuoi genitori di lasciarlo il più possibile allo stato naturale.