Rispetto alle rane e ai rospi, in Svizzera solo le raganelle sono abili arrampicatrici e sono la specie più piccola. Da noi esistono due specie di raganelle. Al nord delle Alpi c’è la raganella comune, mentre al sud delle Alpi c’è la raganella padana.
Nel mondo ci sono circa 400 specie di raganelle. In Svizzera le specie sono due: la raganella comune e la raganella padana. Sono due specie talmente simili che è difficile distinguerle unicamente dal loro aspetto. Solo tramite analisi genetiche nel 2018 si è scoperto che al sud delle Alpi vivono due specie diverse di raganelle, la raganella italica e la raganella padana. In Ticino e al nord Italia la specie presente è la raganella padana.
Le raganelle vivono vicino a zone che vengono regolarmente allagate, ricche di prati, ghiaia e argilla. Un habitat ideale sono le golene, quindi le zone lungo i fiumi dove l’acqua uscendo dagli argini modifica le rive, crea isolotti e trasporta la sabbia altrove.
Le raganelle vivono principalmente sulla terraferma. In estate spesso si vedono esposte al sole su cespugli o alberi più alti.
In ottobre le rane si rifugiano in cavità degli alberi, mucchi di pietre o buchi nel terreno.
Le raganelle si nutrono principalmente di insetti, ragni e lumache. Quando vedono una preda, con un guizzo della lingua l’afferrano. Se la preda è grande, la raganella può ritirare gli occhi verso l’interno e aiutarsi così a spingere la preda in gola.
Da aprile fino ad inizio luglio i maschi delle raganelle si esibiscono all’imbrunire in veri e propri concerti per attirare le femmine nel luogo di riproduzione.
Le femmine delle raganelle si riconoscono dalla pelle della gola liscia. I maschi invece hanno la gola rugosa e di colore brunastro. Quando i maschi cantano, la sacca vocale si espande e il gracidio diventa così ancora più forte.
Le raganelle si riproducono principalmente in acque poco profonde. Il maschio sale sulla schiena della femmina. La femmina nuota con il maschio sulla schiena verso una pianta acquatica e depone un totale di 500-1000 uova. Appena deposte le uova vengono fecondate dal maschio.
Dopo circa una settimana da quando sono state deposte le uova, i girini cominciano a uscire dalle uova. Sono grandi appena come un pisello, respirano con le branchie come i pesci. Presto ai girini crescerà la coda.
Dopo circa due mesi inizia la trasformazione da girino ad adulto, questo passaggio viene chiamato «metamorfosi». Prima sono visibili solo le zampe posteriori, le zampe anteriori spuntano dopo e in seguito la coda si ritira. Per ultime spariscono le branchie e le raganelle iniziano a respirare attraverso i polmoni. D’ora in poi si nutrono solo di piccoli animali e non più di piante.
La trasformazione in raganella dura da pochi giorni a circa due settimane, poi si spostano sulla terraferma.
Poiché molti corsi d’acqua sono incanalati, inquinati o sfruttati eccessivamente, vi sono meno specie animali e vegetali. Oltre alle raganelle, sono minacciati anche altri animali che vivono lungo le rive o nei fiumi.
Insieme ad esperti, il WWF ha individuato in Svizzera 64 corsi d’acqua da proteggere, perché con caratteristiche particolari: le cosiddette «perle d’acqua». Si tratta di corsi d’acqua privi di argini artificiali dalla sorgente alla foce e che ospitano molte specie animali e vegetali diverse.
Affinché queste perle vengano conservate, il WWF s’impegna a farle conoscere. Inoltre è attivo nella promozione di creazione di nuove zone protette, nel mantenimento dei corsi d’acqua il più possibile naturali e affinché lungo le perle d’acqua non vengano costruiti argini artificiali o centrali idroelettriche.
In primavera rane, rospi, tritoni e raganelle iniziano le loro migrazioni verso i siti di riproduzione. Spesso devono attraversare delle strade e questo può risultare fatale per gli animali. Ogni anno numerosi volontari, in diversi luoghi, aiutano il passaggio degli anfibi da un lato all’altro della strada per evitare le collisioni con le automobili. Qui scoprirai il lavoro dei volontari.